5 dicembre 2014

Dopo di te a Roma

Sono a Roma, alla fiera "Più Libri Più Liberi", stand B29. Grazie a Piera Ruggeri e a Città del sole editrice.

12 agosto 2014

The show must go on!

Stasera presento il libro a Tito, alle 18:30 alla Sala Consiliare (ma forse sarà all'aperto, se non fa troppo caldo). È una presentazione doppia, questo vuol dire che io e Mara ci presentiamo a vicenda, due libri insieme.

Sono un po' sottotono, devo tirare fuori l'istrione che è in me entro poche ore.

30 giugno 2014

Cose che ho imparato finora dal mio primo libro

Una lista svelta delle cose che ho capito dalle ultime cento copie vendute ad uso di altri esordienti. In futuro potrò aggiornarla.



ATTO I - La presentazione


  1. Dopo la presentazione del primo libro ti siedi alla scrivania dal mattino seguente e pensi di avere un fiume da scrivere ma in realtà passi ore a fissare la pagina bianca di Word invano. Non hai niente da scrivere, devi solo smaltire l'eccitazione. Esci piuttosto, vai al leggere la gente.
  2. La percentuale delle persone che ti hanno detto che verranno e che poi vengono realmente alla presentazione è circa del 40% del totale. La percentuale diminuisce ancora all'aumentare degli inviti.
  3. La percentuale delle persone che alla presentazione compra il libro è circa del 50% del totale. La percentuale diminuisce se il libro fa schifo.
  4. Alla presentazione c'è almeno uno che il libro se lo ruba dal banco (scene di vita vissuta - primo tempo).
  5. Se il giorno dopo hai un esame da 16 crediti e la sera prima hai palesemente esagerato per festeggiare la riuscita della cosa vale la pena sostenerlo comunque, malgrado il mal di testa. Non si sa mai che poi prendi trenta (scene di vita vissuta - secondo tempo).
  6. Scegli sempre una sala con le finestre, metti che fai il pienone poi si soffoca.
  7. Se hai preso dei mazzi di fiori per l'attrice e la giornalista ricordati di darglieli poi.
  8. Portati la camicia di ricambio, sempre.

18 giugno 2014

Il giorno gioiglorioso

 "Nel giorno gioiglorioso ballerò la deliranza con esuberanza!"

L. Carrol, Alice nel paese delle meraviglie.



Cosa dire ...

... tutto (grazie al lavoro di tutti) è andato perfettamente, un risultato incredibile in una città che spesso è disattenta. 

Durante la lettura del testo ho visto persone in lacrime, spero di non aver storto la giornata a nessuno. Pubblico meraviglioso, stregato e ammutolito. Ho scoperto che alla gente piace quando gli racconti la tua vita, se è una bella vita. Secondo i nostri calcoli dovrei dire almeno 130 volte "grazie" considerati i posti a sedere e le persone rimaste in piedi. Adesso A. porta questo libro in treno, stretto fino a Torino, e io stesso scrivo dall'Intercity 610 per Bologna. Vale la pena non guardare il mare oltre il finestrino per un attimo per ringraziare tutti un'ultima volta. Una serata di emozioni che si rincorrevano, tutte d'un fiato. Abbiamo preso il largo, ora inizia il viaggio.




16 giugno 2014

Farewell amore mio

Quando ero un rompicoglioni dicevo sempre: "Alla fine sono solo le cose che si fanno davvero che contano".
 
É una questione di peso umano, ecco. E di leggerezze, dunque. Ognuno ha il suo peso, ciascuno le sue leggerezze.

Dall'altra parte invece la fede, ed è una cosa meravigliosa per chi - come me - l'ha. E non è mai sprecata.


Il grande giorno

Dopo un mese e più di lavoro quotidiano il giorno che sembrava lontanissimo è adesso vicinissimo. Ho aggiornato questa pagina spesso, per conservare un ricordo nel tempo in un luogo imperituro qual è Internet, l'ho fatto per me, spesso senza nemmeno condividere gli aggiornamenti. Non somministro pubblicità io, presto ricordi. Comunque vada domani, e andrà bene, questa avventura è stata una bella esperienza. Si sente spesso paragonare qualsiasi cosa ad un viaggio, qualsiasi prodotto e non solo oggi diventa un viaggio. Una giornalista mi ha chiesto se mi piace viaggiare., qualche giorno fa. Sarà che è "fascinifero" forse. Bene, questa presentazione non è stata un viaggio. Io preferisco quelli veri. Questa presentazione è stata un modo di stare a casa, al contrario.

Una casa dove ho trovato tante e tante persone pronte ad aiutarmi in qualcosa che alla fine dei giochi è mio e solo mio, eppure l'hanno fatto. E adesso io vorrei dividerlo con loro, ma non so se si può. Non credo. E non l'hanno fatto perché fossero amici miei, no, l'hanno fatto credendo che il mio lavoro valga qualcosa. Per me questo appare più come un modo di stare a casa che un viaggio. Ed io ero senza più una casa, e adesso sono stato ospitato, almeno per un po', da voi.

Grazie a Mara, Angela, Giuseppe, Stefano, Mimmo, Andreana, AntiVig, Laura, Antonella, Daniela, Valentina, Francesco, Matteo e Pasquale con tutti i ragazzi di Scouting For.

14 giugno 2014

Le sedie gratis

Di tutti i miei esperimenti comunicativi attraverso il Faccialibro questo è stato in assoluto il più riuscito.