Bene bene, siamo andati avanti un bel po' dall'ultimo post di questa pagina. Ho ricevuto (e bocciato) la prima proposta di copertina, ho proposto una mia, vedremo. L'impaginazione invece è molto bella. Sto lavorando per la presentazione adesso. Anzitutto i problemi risolti:
- Abbiamo trovato una location, abbiamo una collaborazione col Museo nazionale "Dinu Adamesteanu" di Potenza che ci ospiterà per l'evento. Per gli amici sarebbe Palazzo Loffredo. La voce è ancora ufficiosa ma la Sovrintendenza non ha fatto grandi problemi. Non mi sono rassegnato all'idea che fosse necessario rivolgersi al privato, ho peregrinato un po' tipo Giuseppe, Maria e l'asinello cercando un posto che ci ospitasse ma alla fine ce l'abbiamo fatta.
- Abbiamo una data, l'undici giugno alle 18:00. Lo dico con un mese d'anticipo e più, nessuna scusa per non esserci.
- Abbiamo quasi apposto le attrezzature e le strumentazioni audio.
- Stiamo lavorando alle grafiche degli inviti e del resto, ma questo non interessa a nessuno.
Quello che è sicuro è che con Mara stiamo adoperandoci per la buona riuscita della presentazione, non ne faremo una cosa classica o noiosa. Promesso. Alcune riflessioni, due magari.
La prima l'ho avuta quando sono stato al Museo per vedere la sala. Il Museo era totalmente buio! A detta della responsabile per mancanza di fondi; se volete vedere i reperti portatevi una torcia o vi tocca usare la luce del cellulare. In un paese come l'Italia ciò è vergognoso e spero che prima o poi le istituzioni abbiano il giusto riguardo nei confronti di certe strutture che non si possono reggere sui sorrisi e le belle parole ma hanno bisogno di fondi. Dopotutto, non c'era nessuno a visitarlo, a pensarci ...
La seconda stasera invece, con il mio storico amico Stefano, davanti a due irlandesi (ahimè, parliamo di birre). La strada da quando "la Regina Mari" era un luogo etereo fondato per fare colpo ad ora non è così breve. A breve tagliamo il traguardo delle 15.000 visite. Voglio dire, sull'invito ci sarà anche l'emblema della Repubblica Italiana, non è una cosa che a me passa come se nulla fosse. Voglio dire ancora, di questi inviti ne stampiamo 250 almeno. Insomma, l'insopportabile costatazione dell'esser fatti grandi, che non è un modo di vantarsi quanto piuttosto il prendere coscienza dell'avere inventato una cosa ch'è cresciuta. Non è proprio in questo modo che si era immaginata, non era da questa strada che volevamo arrivarci ma va bene. La meta la sapremo solo una volta arrivati.